A quasi due anni dall’apertura, il Museo Ettore Fico si conferma spazio privilegiato di sperimentazione e di promozione culturale, capace di soddisfare la curiosità e gli interessi di un pubblico decisamente variegato.
Dopo uno scoppiettante rientro dalle vacanze all’insegna dei TOdays, il MEF si presenta con cinque diverse mostre, di cui tre da poco inaugurate, nelle quali il visitatore può spaziare dalla fotografia, all’arte contemporanea, fino alla pittura rinascimentale.
Oltre infatti alla mostra dedicata a Florance Henri, di cui abbiamo già avuto modo di parlarvi (https://goo.gl/T9AlMd), le sale del piano terra del museo si sono arricchite delle affascinanti opere di Antje Rieck, artista nata a Ulm ma attiva anche in ambito torinese. Affascinata dai concetti di trasformazione, manipolazione e infinite possibilità di metamorfosi, la Rieck propone una serie di installazioni sotto il titolo di Stones & Roses, in cui le strutture in legno, pietra e metallo sono impreziosite da “rose”, concrezioni di cristalli creati dall’artista stessa attraverso un processo di proliferazione molecolare che, sebbene avviato artificialmente, si protrae potenzialmente all’infinito in totale autonomia.
Quasi scioccante si rivela il contrasto tra le minimali pareti del museo e la ricca pala d’altare cinquecentesca di Giovanni Ambrogio Della Torre. La presentazione dell’opera, restaurata grazie a di un progetto di ricerca di Francesca Bianco, studentessa neolaureata, è il primo di una serie di appuntamenti di Bellezza senza tempo, programma realizzato in collaborazione con il CCR – Centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale. Attraverso conferenze e incontri, verranno approfondite alcune tematiche legate alle indagini storico-artistiche e scientifiche che precedono e accompagnano gli interventi di restauro. Da non perdere questo mese l’intervento del professor Alessandro Morandotti (15 settembre) e il Cantiere Ettore Fico (23 settembre), occasione unica per poter ammirare in diretta il lavoro dei restauratori, che interverranno su un’opera del grande pittore, in una sorta di “cantiere aperto”.
Salendo al primo piano, si è trasportati in una realtà parallela: sono le opere di Piero Livio, artista che dagli anni ’70 che, come un abile archeologo, salva dalla polvere e dal dimenticatoio una serie infinita di piccoli oggetti d’uso comune, assemblandoli in sculture stravaganti. Il suo Dustmuseum.org è una sconfinata raccolta di giocattoli, bicchieri, ami da pesca, piume, conchiglie, sfere colorate che, come in una moderna Wunderkammer, vengono sottoposti allo sguardo curioso dell’osservatore. Ciò che prima era scartato, ora è elevato a oggetto raro, particolare e prezioso, in un caleidoscopico universo di colori e materiali diversi.
Gli amanti del design non possono infine perdersi la sesta edizione di D.A.B.- Design per Artshop e Bookshop, una piccola esposizione di oggetti realizzati da giovani artisti e progettati per essere commercializzati all’interno dei bookshop museali. Gioielli realizzati con la stampante 3D, piatti decorati, giochi da tavolo e portapenne a forma di torre di Pisa sono solo alcuni dei tanti simpatici pezzi che è possibile apprezzare.
E per chi sentisse nostalgia delle coloratissime e affascinanti opere di Ettore Fico, cui la fondazione è dedicata, l’autunno torinese offre una graditissima sorpresa: per festeggiare il compleanno dell’artista, il 21 settembre verrà infatti inaugurato il MEFinMARKET, un progetto allestivo che proporrà all’interno di una vetrina del mercato di Piazza Foroni alcune opere del pittore, visibili 24 ore su 24.
Insomma, un settembre che non fa (quasi) rimpiangere l’estate!
Sara Vescovo