Il 9 aprile si è tenuta a Palazzo Lascaris – sede del Consiglio Regionale del Piemonte – la premiazione del Piemonte Visual Contest. Si tratta di un concorso ideato dal Consiglio Regionale del Piemonte e dai consorzi TOP-IX e CSI Piemonte con lo scopo di promuovere la cultura open e il coinvolgimento dei cittadini per migliorare le politiche pubbliche. Il tema dell’edizione 2014-2015 del concorso sono state le mappe partecipate: mappare il Piemonte per accrescere il patrimonio di dati geografici liberi già disponibile in formati aperti e valorizzare il territorio con nuovi strumenti di tipo digitale.
La prima parte del concorso, quella del Mappathon, realizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, prevedeva l’elaborazione di un progetto di mappatura basato su OpenStreetMap che esplorasse temi di interesse pubblico riferiti al territorio, utilizzando dataset aperti.
Tra i tanti temi interessanti proposti (ambiente, turismo, arte pubblica, agricoltura…) Brigata Cultura ha deciso di partecipare al Mappathon con un lavoro dedicato al tema degli Orti Urbani, vincitore di una menzione speciale.
Con il progetto O.U.T (Orti Urbani Torino) abbiamo voluto raccogliere, per la prima volta insieme, le diverse esperienze legate agli Orti Urbani sorte in città, perché riteniamo si tratti di una tematica sociale, culturale e ambientale di grande rilevanza negli ultimi anni. Inoltre, l’orto urbano pubblico rappresenta un esempio positivo di condivisione e collaborazione tra persone, concetto che a noi di Brigata Cultura è molto caro.
Gli “Orti Urbani” sono terreni che le amministrazioni comunali assegnano alla cittadinanza attraverso bandi pubblici, in un’ottica di recupero e valorizzazione degli spazi urbani, perseguendo il miglioramento del paesaggio cittadino e promuovendo concretamente il concetto di “bene comune”. Torino è in cima alle classifiche italiane dedicate a questo argomento, grazie al progetto virtuoso “TOCC – Città da coltivare” lanciato nel 2012, che promuove lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio urbano e propone un nuovo modello basato su un vivere cittadino maggiormente legato al contatto con la terra e con la natura. Le ricadute sono positive sia per i cittadini, in termini economici, alimentari ed ecologici, sia per il Comune, che può in questo modo ridurre i costi di gestione del patrimonio del verde urbano.
Nel sito che abbiamo creato dedicato a questo tema (www.ortiurbanitorino.it), abbiamo raccolto tutta una serie di informazioni e materiali utili sugli Orti Urbani, come testimonianze, link e curiosità. Ma lo strumento principale a disposizione degli utenti è la mappa interattiva dove vengono indicate le varie tipologie di orti presenti in città: orti privati (assegnati dal Comune ai privati cittadini), orti pubblici (assegnati a enti o associazione) e orti spontanei (ancora non regolarizzati).
La mappa contiene al suo interno diversi livelli di lettura, garantiti dalla presenza di strumenti di navigazione (layers control, popup e geo-localizzatore). La base cartografica (base layer) sfrutta i dati provenienti da OpenStreetMap e dà la possibilità all’utente di scegliere tra due differenti visualizzazioni: una di “base”, graficamente accattivante, e una tipo satellitare. I livelli informativi (over layers) presenti sulla mappa non sono dei semplici punti di geolocalizzazione, ma mostrano anche la forma e l’estensione dei vari terreni, tramite poligoni di differenti colori assegnati in base alle tre tipologie di orto censite.
La mappa è pensata per essere costantemente aggiornata, andando anche ad arricchire il database di OpenStreetMap, soddisfando così il principio che sta alla base della filosofia di OSM stesso: un progetto che punta a creare e rendere disponibili dati cartografici, liberi e gratuiti a chiunque ne abbia bisogno.
Così come il progetto degli Orti Urbani punta al valore sociale della partecipazione e della cittadinanza attiva nel prendersi cura del “bene comune”, lo stesso vale per OpenStreetMap che crede fortemente nel valore della condivisione di dati e informazioni accessibili a tutti. Open data, condivisione, orti comuni, collaborazione… Sono questi i principi con cui abbiamo elaborato il nostro progetto O.U.T. che speriamo di poter “coltivare” ancora a lungo!
Stefania Bonino e Edoardo Vigo