Strada-Reale-dei-Vini-TorinesiFrossasco alle nove del mattino: c’è ancora un po’ di nebbiolina e tutto qui intorno è immerso nella quiete della Val Noce. Per iniziare bene la giornata, alla Cantina Dora Renato ci accolgono con la colazione più corroborante che si possa immaginare: rubatà, salame, toma (favolosa) e Doux d’Henry Pinerolese. Mai sentito nominare questo vino? Tranquilli, è un vitigno tipicamente presente solo in questa zona pedemontana, per cui bisogna venire da queste parti per degustarlo, ma ne vale davvero la pena! Secondo la tradizione, questo vino molto delicato, deve il suo nome niente di meno che al re di Francia Enrico IV che, passando da queste parti a inizio ’600, avrebbe avuto modo di conoscere e apprezzare molto questo uva dolce e dal bel colore rosato.

È solo uno dei tanti esempi di come storia e tradizione siano alla base delle straordinarie produzioni di questi luoghi, dove alla pianura, si mescolano colline e pendii di montagna scoscesi, in un paesaggio vario e sempre sorprendente. In questo caso, è d’obbligo abbinare alla visita della cantina una piacevole passeggiata nel piccolo centro di Frossasco, con le sue antiche porte di accesso e il tracciato di origine romana, il Museo del Gusto e l’interessante Museo Regionale dell’emigrazione piemontese.

La zona non è vocata solo alla viticoltura, anzi. Nella vicina Pinerolo  visitiamo l’Azienda frutticola Castagnè Gros, che da generazioni coltiva frutta di tutti i tipi nei terreni intorno all’antica Cascina Butal, dove si conserva un magnifico e imponente torchio di trecento anni. Se non potete venire fin qui per acquistare frutta freschissima e scelta con cura, la trovate nei mercatini che la Coldiretti organizza in giro per la Provincia (quelli con gli inconfondibili banchetti gialli, che quando li trovi, sai che ci puoi comprare cose buonissime!).

Per comprendere a fondo cosa significhi dedicarsi alla viticoltura in una zona montana, basta visitare l’agriturismo La chabranda a Pomaretto. Passeggiando tra gli impervi sentieri di un vigneto arroccato su piccoli terrazzamenti, delimitati da vecchi muretti a secco, si possono davvero immaginare la fatica e il duro lavoro, tutto manuale vista l’esiguità degli spazi, che stanno dietro a qualsiasi bottiglia di Ramìe o altro vino prodotto in montagna. Ecco che si spiega facilmente il meritato appellativo di “viticoltura eroica” usato per indicare questo tipo di produzioni! Ad arricchire la visita è poi la scoperta dell’affascinante mondo culturale di questa splendida vallata occitana, con le sue sonorità linguistiche così particolari e le tradizioni d’altri tempi mantenute vive con passione dalla gente del posto.

Interessantissima poi la visita alla Scuola Malva-Arnaldi di Bibiana, Ente Morale costituitosi nel 1931 con l’intento di perseguire e diffondere l’arte della frutticoltura e viticultura del territorio. Un prezioso conservatorio e centro di sperimentazione sulle biodiversità, per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio varietale delle colture della nostra Regione.

Sempre in cerca di ottimi vini della zona visitiamo altre cantine nella vicina Barge. Come l’azienda L’Autin, che lavora perseguendo l’obiettivo di realizzare prodotti che rispecchino i colori, i sapori e la storia del territorio. Questa volta ci viene riempito il calice di Barbera direttamente dalla botte ed è un’esperienza che rende il vino ancora più ricco di “sapore”!

Infine l’azienda Le Marie. Anche qui, come ogni degustazione che si rispetti, i vini sono accompagnati da salumi e formaggi locali, in un’estasi di gusto e golosità (memorabile il formaggio messo a stagionare sotto le vinacce!). E anche qui la passione dei produttori si nota nell’attenzione ai dettagli, come le artistiche etichette o la cura con cui le bottiglie sono messe a “riposare”, sdraiate una accanto all’altra, per la vinificazione. Così avviene la magia. Lieviti, fermentazione e tutti gli altri termini tecnici imparati visitando queste cantine, in fin dei conti, si riducono a questo: la magia dell’uva che si trasforma in vino!

Stefania Bonino

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