Se pensate che il Museo dell’Automobile sia solo un museo per appassionati di auto, amanti delle carrozzerie fiammanti o dei motori rombanti della Formula Uno, vi sbagliate di grosso!
Ad esempio, nel mio caso vale assolutamente il detto “donne e motori, gioie e dolori”: di auto ne capisco poco, non saprei riconoscere un radiatore, né associare i prestanti modelli che si vedono nelle pubblicità ad alcuna casa automobilistica! Nonostante questo, il Mauto è uno dei miei musei preferiti di Torino, uno di quelli che consiglio sempre volentieri anche ai turisti stranieri. Perché visitare il Mauto significa entrare in un luogo sorprendente, dove tutto ti lascia a bocca aperta: l’allestimento, i colori, i suoni, le immagini e, ovviamente, anche le automobili esposte!
Dopo essere stato completamente restaurato qualche anno fa, il vecchio edificio che ospita il Museo Nazionale dell’Automobile è diventato uno spazio modernissimo e un museo all’avanguardia, recentemente dotato di un allestimento interattivo, ricco di informazioni pensate per soddisfare ogni curiosità. Attraverso un percorso studiato in ogni minimo dettaglio per coinvolgere il visitatore, è possibile ripercorrere la storia del “viaggio” dell’uomo a quattro ruote.
Tutto inizia proprio dalla ruota, una di quelle scoperte destinate a cambiare il corso dell’umanità, così come molti secoli dopo avverrà con l’invenzione del motore a vapore durante la rivoluzione industriale. È la “genesi” della storia dell’automobile, che passa attraverso gli antichi carri sumeri, i tentativi del grande Leonardo da Vinci di inventare una macchina semovente, per arrivare fino alle carrozze trainate da cavalli, ancora in uso nell’800. Ma ecco che con il motore a vapore cambia tutto, i “cavalli diventano fantasmi” e si inizia a pensare al modo migliore per realizzare veicoli sempre più leggeri e aerodinamici. Nascono via via le case automobilistiche che hanno fatto la storia dell’automobile in Italia e in Europa, l’auto passa dall’essere un oggetto di lusso riservato a pochi fortunati, al diventare un mezzo di trasporto comune, che rivoluziona il modo dell’uomo di viaggiare.
Ogni macchina esposta ci racconta un pezzo di storia del Novecento: il Futurismo, la Grande Guerra, i folli anni ’20 e i ruggenti anni ’30, la Seconda Guerra Mondiale e poi finalmente il boom economico, la caduta del muro di Berlino e gli anni dei figli dei fiori, la crisi e la globalizzazione con le sue nuove sfide. Altre sale svelano poi tutti i segreti della vita di un’automobile: dalla sua ideazione alla sua realizzazione, senza dimenticare alcuni dei “prodotti” migliori… l’allestimento dedicato alla Formula Uno, regala sempre emozioni a tutti gli appassionati!
Per una guida turistica come me, il Mauto è uno di quei rari musei in cui non devo solo parlare per spiegare ai visitatori cosa stanno guardando, ma posso anche ascoltare e imparare qualcosa da loro. Sì, perché puntualmente arriva ogni volta il momento in cui troveranno esposta e mi indicheranno la loro vecchia macchina di famiglia, ricorderanno qualche viaggio particolare o mi racconteranno della loro passione per questo o quel modello di vettura. Insomma, è davvero un Museo che ha qualcosa da raccontare a tutti e che vale assolutamente la pena visitare!
Stefania Bonino
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