Archivio Blog2022-05-02T18:05:04+02:00

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Qui puoi trovare tutti gli articoli che abbiamo pubblicato nel corso degli anni.

Tutti gli articoli

Tamara de Lempicka, un’amazzone del XX secolo

La mostra, curata da Gioia Mori, maggiore studiosa italiana dell’artista, si accosta alle 80 opere selezionate in punta di piedi, tentando di scorgere Tamara e i suoi mondi come dal buco della serratura, per esaltarne il lato più intimo e immediato: lo testimonia in primis la sezione di apertura, che propone una serie di scatti delle abitazioni dell’artista, così come l’apertura sulla produzione sacra, a torto spesso trascurata, dove invece è presente uno dei dipinti più amati e sentiti dalla de Lempicka, La madre superiora. Non mancano però le nature morte, i ritratti, i possenti nudi femminili e le opere più celebri: su tutte, la Ragazza in verde del 1930-31, straordinario prestito dal Centre Georges Pompidou.

No archivio, no party!

L’archivio storico spesso è, nell'immaginario collettivo, un luogo triste e polveroso, avulso dalla realtà e di nessuna utilità o interesse per i “non-studiosi”: mai pensiero potrebbe essere più errato! È facile capirlo per chi, come me, ha avuto la fortuna di poter lavorare in un archivio storico come quello dell’azienda Martini & Rossi, storica impresa italiana conosciuta in tutto il mondo per i suoi cocktail e per le sue trovate pubblicitarie.

La Strada Reale dei Vini torinesi: il Pinerolese

Passeggiando tra gli impervi sentieri di un vigneto arroccato su piccoli terrazzamenti, delimitati da vecchi muretti a secco, si possono davvero immaginare la fatica e il duro lavoro, tutto manuale vista l’esiguità degli spazi, che stanno dietro a qualsiasi bottiglia di Ramìe o altro vino prodotto in montagna. Ecco che si spiega facilmente il meritato appellativo di “viticoltura eroica” usato per indicare questo tipo di produzioni!

La Strada Reale dei vini torinesi: la Collina di Torino

Inizia il nostro viaggio alla scoperta della Strada Reale dei Vini torinesi, un percorso straordinario sulle tracce dell’antica tradizione vitivinicola piemontese. Prima tappa, la collina di Torino con le sue meraviglie agricole, storiche e culturali: un paesaggio fatto di dolci rilievi tra cui sorgono borghi, chiese e castelli

La nuova Galleria Sabauda

La Galleria è stata così allestita presso la cosiddetta Manica Nuova del Palazzo Reale dei Savoia, un’ala di prolungamento verso nord edificata alla fine del XIX secolo dall'architetto Emilio Stramucci. Le circa cinquecento opere esposte, tra cui, per rammentare solo qualcuno dei grandi capolavori presenti, occorre ricordare Le stigmate di San Francesco di Jan van Eyck, la serie delle Cene di Paolo Veronese o gli aristocratici ritratti di Antoon van Dyck, sono collocate su quattro piani per una superficie complessiva di circa 8000 mq.

La Pinacoteca Albertina, il pittore di Chivasso e gli studenti asiatici

La Pinacoteca Albertina non se ne sta isolata e superba, come capita talvolta per alcuni musei, ma condivide lo storico edificio sede della celebre Accademia di Belle Arti, dove le aule di lezione si trovano fianco a fianco con le sale del museo. In queste sale, da quadi due secoli, gli studenti si aggirano muniti di fogli e carboncino per copiare i visi dolci delle Madonne cinquecentesce, la vigorosa anatomia dei personaggi caravaggeschi, i paesaggi precisi dei vedutisti dell’Ottocento. Davvero un “sussidiario” notevole.

L’incanto del Borgo Medievale di Torino

Nel 1884 si tenne a Torino la grande manifestazione dell’Esposizione Generale Italiana, che aveva lo scopo di illustrate ai visitatori i progressi dell’industria nazionale, attraverso un’ampia campionatura di tecniche e prodotti. Il progetto comprendeva anche una sezione dedicata all'arte antica e l’idea fu proprio quella di ricostruire, sulle sponde del fiume Po, un borgo medievale che rappresentasse i caratteri della vita civile nel Piemonte del Quattrocento.

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