Alle porte di Torino, accanto a strada Settimo e all’ombra del campanile di San Giacomo di Stura, qualche settimana fa è stata inaugurata Officina della Scrittura, il primo museo al mondo dedicato alla Scrittura e al Segno dell’uomo. L’ambizioso e ben riuscito progetto è stato promosso dalla storica azienda Aurora, che da quasi 100 anni produce uno degli strumenti più utilizzati dagli amanti della bella grafia: la penna stilografica.
Nell’antico filatoio dell’Abbadia di Stura, una volta adibito a opificio per la lavorazione della seta, poi dagli anni ’40 nuova sede della crescente fabbrica torinese Aurora e oggi arricchitosi del Museo, è possibile visitare sia la manifattura aziendale che lo spazio espositivo dedicato alla scrittura.
La visita in reparto permette di assistere all’intero processo di creazione delle famose stilografiche, osservando da vicino i macchinari e ammirando il lavoro manuale del personale specializzato, per la maggior parte femminile, ancora oggi parte fondamentale e insostituibile del processo produttivo. Dalla progettazione, allo stampaggio, alla decorazione e preparazione della parti plastiche e metalliche, al loro lavaggio, alla lucidatura e al montaggio finale, è possibile osservare da vicino ogni singolo passaggio, compresa la produzione dei lucenti pennini, realizzati con grande perizia e spesso personalizzati in base alle diverse esigenze del cliente.
La funzione più poetica di questi oggetti, veri e propri gioielli più che semplici penne, è esplicata nel vicino Museo dedicato alla Scrittura e al Segno, ovvero all’insieme di tutte quelle testimonianze non orali create dall’uomo, dai suoi albori fino ad oggi. In un percorso multimediale e multi sensoriale, il visitatore è invitato a interrogarsi su cosa si intenda per segno e su quanto siano molteplici e complesse le forme di trasmissione che l’uomo è stato in grado di creare nell’arco della sua storia. Dalle pitture rupestri ai codici informatici, dagli spartiti musicali ai tatuaggi, tutto ciò che esprime graficamente un’idea, un’emozione, un messaggio può essere considerato parte del mondo dei segni, componente fondamentale di ciò che ci rende diversi dalle altre specie animali.
La bellezza e la profondità semantica di questo variegato universo si lega fortemente a un altro argomento cardine del Museo: la Scrittura. Esplorato sia dal punto di vista storico che dal punto di vista tecnico, il tema della scrittura ci porta alla scoperta dei diversi alfabeti creati in tutto il mondo, alcuni dei quali, come gli ideogrammi cinesi o i geroglifici egiziani, affascinano noi neolatini per la loro eleganza e la loro bellezza estetica, prescindendo dal loro significato.
Il percorso presenta quindi in una carrellata di vetrine i supporti e gli strumenti della scrittura: tavolette d’argilla, calami, stiletti, piume d’oca fino ad arrivare alle macchine da scrivere e alle tastiere Qwerty. In questo viaggio temporale una nicchia d’eccezione è ovviamente riservata alla penna stilografica, qui rappresentata in pompa magna con alcuni dei suoi esemplari più belli e conosciuti: sono le cosiddette tredici “regine”, che sfilano sotto gli occhi di chi le ammira da sempre o di chi ha avuto la fortuna di poter utilizzare questi iconici gioielli. Tra di esse, sono presenti anche due penne Aurora, la Aurora 88, penna che segna l’ingresso del grande design italiano nel mondo delle stilografiche e venduta in circa otto milioni di esemplari, e la Hastil Aurora, quest’ultima disegnata da Marco Zanuso nel 1970 ed esposta al MoMA di New York, prova del riconoscimento mondiale della qualità made in Italy e del successo dell’azienda. Ecco che allora, in chiusura del percorso, alcune “docce” sonore illustrano i momenti più importanti della storia della manifattura, creando un interessante parallelismo con quelli che sono stati gli episodi più significativi della storia italiana dell’ultimo secolo. L’approfondimento prosegue grazie alla ricostruzione di alcuni uffici Aurora dagli anni ’20 agli anni ’70, arredati con mobili, strumenti e manifesti pubblicitari che illustrano la lunga storia della ditta.
Attraverso una spettacolare galleria, fatta di giochi di luci e di specchi, il visitatore attraversa virtualmente un gigantesco pennino, quasi fosse una goccia d’inchiostro, per arrivare infine nella parte dedicata alle mostre temporanee. Con una sapiente strategia, il Museo ha infatti voluto proiettarsi ancora una volta verso il futuro, riservando un’ampia e luminosa sala ad esposizioni dedicate all’arte contemporanea. Il compito di inaugurare lo spazio è stato riservato a Scripta volant, un’interessantissima rassegna di artisti che hanno fatto del gesto e della scrittura il loro tratto distintivo. Visitabile fino al 15 gennaio 2017, la mostra illustra come il segno possa costituire non solo il mezzo decorativo, ma l’elemento costitutivo dell’opera, diventando non complemento ma soggetto della ricerca artistica stessa. Boetti, Accardi, Carol Rama, Nespolo e Da Maria sono solo alcuni dei ben 30 artisti presenti.
Corsi di calligrafia, attività didattiche, arte contemporanea, tematiche originali, location storiche…noi di Brigata Cultura siamo già innamorati di Officina della Scrittura e siamo certi ve ne innamorerete anche voi!
Sara Vescovo